lunedì 29 settembre 2025

MASSIVE ATTACK USANO RICONOSCIMENTO FACCIALE AD UN CONCERTO

Al concerto di Bristol, i Massive Attack hanno usato il riconoscimento facciale per stimolare riflessioni su privacy, controllo e sorveglianza nella vita quotidiana.

Hanno attivato improvvisamente il riconoscimento facciale del pubblico in tempo reale. Le immagini del pubblico venivano riprese, elaborate e mostrate sui maxi schermi con etichette basate su caratteristiche del volto (es. “medico”, “influencer”, “hacker”) assegnate dal sistema.

Il tutto faceva parte di un espediente provocatorio per stimolare riflessioni su privacy, potere, sorveglianza, controllo nella vita di tutti i giorni, rendendo visibile quanto siamo costantemente “osservati”, catalogati ed etichettati nelle società odierne.

«Diverse aziende hanno sviluppato oggi tecnologie in grado di riconoscere il genere, l’etnia e gli stati d’animo delle persone. Ci sono telecamere intelligenti che vengono già impiegate […] con il sempreverde buon proposito della sicurezza.» 

«Nonostante l’inequivocabilità delle norme a tutela della privacy, oggi le tecnologie digitali e il loro utilizzo da parte dei governi minano fortemente, erodono e mettono in definitivo pericolo questo diritto fondamentale.»

Fonte di ispirazione: https://t.me/roccocantautore


Per proseguire con i Massive Attack:

MASSIVE ATTACK, STOP ALLA LORO MUSICA IN ISRAELE E RICHIESTA DI RIMOZIONE GLOBALE DA SPOTIFY

I Massive Attack prendono una posizione netta e soprattutto concreta sul genocidio in corso in Palestina.

La storica band trip hop ha chiesto a Universal Music di rimuovere tutta la loro discografia dalle piattaforme di streaming in Israele, aderendo all’iniziativa internazionale “No Music for Genocide”.

Il gruppo ha tracciato un parallelo con il Sudafrica dell’apartheid, ricordando come nel 1991 la fine del regime fu anche il risultato di boicottaggi culturali e del rifiuto da parte di artisti, musicisti e attori di collaborare con un sistema ritenuto inaccettabile.

“Oggi lo stesso vale per Israele - spiegano i Massive Attak - essere complici di questo Stato non è più tollerabile”.

La band ha inoltre richiesto che la loro musica venga rimossa da Spotify a livello mondiale. Il motivo riguarda gli investimenti del CEO Daniel Ek nel settore bellico, in particolare nella produzione di droni e tecnologie di intelligenza artificiale applicate ad armamenti.

“Il peso economico che da tempo grava sulle spalle degli artisti – hanno spiegato – si è trasformato anche in un peso morale ed etico.

I soldi dei fan e gli sforzi creativi dei musicisti finiscono per finanziare tecnologie letali e oppressive. Ora basta. È necessario immaginare un’alternativa”.

Fonte: Mondorap

Visto su: https://t.me/FraQuibla

giovedì 25 settembre 2025

iOS 26 LO USI CON LA LINGUA

 


Ecco a voi la straordinaria diciannovesima versione del sistema operativo di Apple: iOS 26. C'è una nuovissima funzione che ti permette di girare le pagine e mandare avanti i video con la lingua! 

Sapevo che la stupidità è diventata endemica, ma non pensavo fino a questo livello!

Io comunque rimango in vigilante attesa dell'asteroide!

Fonte: https://t.me/marcellopamio

lunedì 15 settembre 2025

Ministro algoritmo


Chi ha rubato i soldi del Ministero? "E' stato l'algoritmo".

L'Albania è il primo Paese al mondo a nominare un ministro creato e gestito dall'intelligenza artificiale. 

Si chiama Diella e sarà responsabile di tutti gli appalti pubblici. Il suo avatar è una donna vestita in abiti tradizionali. Il suo compito è analizzare gare, gestire acquisti e monitorare contratti, al fine di garantire trasparenza ed efficienza in un settore segnato da corruzione e opacità.

E' un'idea fantastica: nessuno l'ha votata, nessuno avrà sensi di colpa per aver messo al governo il solito ladro incapace, nessuno dovrà preoccuparsi di falsare i risultati delle elezioni, zero soldi per gli inutili seggi elettorali.


L'annuncio arriva alla presentazione della squadra di governo per il nuovo mandato

L'Albania diventa il primo Paese al mondo ad avere un ministro creato e gestito dall'intelligenza artificiale. A dire il vero si tratta di una ministra, Diella, già assistente virtuale della piattaforma amministrativa e-Albania. Il suo avatar è una giovane donna in abiti tradizionale, e come ministra sarà responsabile degli appalti pubblici, settore la cui corruzione è da tempo uno dei problemi contro cui lotta il Paese.

L'Albania diventa il primo Paese al mondo ad avere un ministro creato e gestito dall'intelligenza artificiale. A dire il vero si tratta di una ministra, Diella, già assistente virtuale della piattaforma amministrativa e-Albania. Il suo avatar è una giovane donna in abiti tradizionale, e come ministra sarà responsabile degli appalti pubblici, settore la cui corruzione è da tempo uno dei problemi contro cui lotta il Paese.

martedì 2 settembre 2025

Auto elettriche: il grande bluff

 


La transizione forzata verso le auto elettriche si scontra con la realtà. Obiettivi irrealizzabili e concorrenza sleale minacciano l'industria europea.

L'utopia delle auto elettriche a zero emissioni entro il 2035 si sta sgretolando. Mentre Bruxelles impone divieti irrealistici, i costruttori denunciano l'impossibilità di raggiungere i target. Tra dipendenza dall'Asia per le batterie e la schiacciante concorrenza cinese, l'Europa rischia un clamoroso suicidio industriale a favore di strategie ben più pragmatiche.

La chimera delle auto elettriche a emissioni zero

La perentoria marcia dell’Unione Europea verso un futuro dominato dalle auto elettriche si sta rivelando un percorso lastricato di ostacoli insormontabili e contraddizioni palesi. La scadenza del 2035, imposta con piglio dogmatico per l’azzeramento delle emissioni di CO2, appare sempre più come una chimera irraggiungibile. Le stesse figure apicali delle associazioni automobilistiche europee hanno formalmente avvisato le istituzioni: le condizioni attuali rendono la transizione un’impresa velleitaria, destinata a scontrarsi con un muro di criticità industriali e geopolitiche.

Una perniciosa dipendenza tecnologica dall’Asia

Il nodo gordiano della questione risiede nella quasi totale dipendenza del continente europeo dal mercato asiatico, specialmente cinese, per la componentistica fondamentale, in primis le batterie. A questa vulnerabilità strategica si associano infrastrutture di ricarica inadeguate e disomogenee sul territorio, costi di produzione esorbitanti che minano la competitività e politiche daziarie internazionali, come quelle statunitensi, che complicano ulteriormente le esportazioni. L’invasione di veicoli elettrici cinesi a basso costo rappresenta l’esiziale colpo di grazia per un’industria costretta a competere ad armi impari.

Il pragmatismo statunitense contro il dogmatismo UE

Mentre Bruxelles persevera con un approccio fideistico, imponendo divieti e sanzioni, altre potenze globali adottano strategie più pragmatiche. Gli Stati Uniti, ad esempio, hanno scelto di liberalizzare il mercato, eliminando obblighi normativi e lasciando al consumatore la facoltà di scegliere la motorizzazione prediletta. Questo approccio non solo scongiura il collasso industriale, ma stimola una competitività sana e un’innovazione tecnologica diversificata. L’Europa, invece, rischia di immolarsi sull’altare di un ecologismo oltranzista, trasformandosi in un mero museo dell’automotive.

Oltre l’elettrico: le alternative ignorate

Le case automobilistiche invocano disperatamente un cambio di rotta, proponendo una transizione tecnologicamente neutrale e flessibile. Anziché la monocultura dell’elettrico, si suggerisce di esplorare un ventaglio di soluzioni che includa ibridi plug-in, motori a combustione interna ad altissima efficienza, idrogeno e carburanti sintetici decarbonizzati. Non si tratta di negare la necessità di una transizione ecologica, ma di perseguirla con raziocinio, salvaguardando un settore industriale che rappresenta la spina dorsale dell’economia continentale. Continuare su questa strada non è transizione, ma un suicidio assistito.

Per approfondimenti:

  1. ACEA – European Automobile Manufacturers’ Association
    Il sito ufficiale dell’Associazione Europea dei Costruttori Automobilistici, contenente dati di mercato, posizioni ufficiali e analisi sulle normative europee per la transizione verso veicoli a basse emissioni.
  2. Transport & Environment
    Organizzazione europea indipendente che si concentra su politiche di trasporto sostenibile, con analisi e ricerche approfondite sulla transizione ai veicoli elettrici e le sfide della mobilità a zero emissioni.
  3. Agenzia Europea dell’Ambiente
    Portale dell’agenzia dell’UE che fornisce dati, indicatori e rapporti ufficiali sui progressi ambientali in Europa, incluso il monitoraggio delle emissioni del settore trasporti.
  4. Reuters: EU auto groups press for change as car CO2 emission targets ‘no longer feasible’
    Articolo di Reuters che riporta la posizione ufficiale delle associazioni automobilistiche europee riguardo alla fattibilità degli obiettivi di riduzione delle emissioni di CO2 per le auto.

Fonte: https://velaliter.it/economia/auto-elettriche-il-grande-bluff

sabato 9 agosto 2025

ASSETATA. L’ IA HA MOLTA SETE

Ogni risposta di un chatbot a una domanda sciocca e ogni immagine AI di un gatto sul pattino costano più acqua di quanto se ne usi per tirare lo sciacquone, e più energia di quanto vorreste sapere...

 
L’articolo coglie in pieno una contraddizione: l’intelligenza artificiale viene presentata come entità “green”, ma in realtà poggia su una catena infrastrutturale materiale vorace di risorse. La transizione verso una società digitalizzata caratterizzata da una sorveglianza totale comporta costi davvero molteplici. Il problema descritto di seguito è poco noto.

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 … Questa settimana, l’Economic Times dell’India ha pubblicato un articolo dal titolo: “I centri AI del Texas consumano 463 milioni di galloni d’acqua, ora i residenti sono invitati a limitare le docce.” Il sottotitolo recitava: “Nel mezzo di una grave siccità in Texas, emerge un conflitto mentre i centri dati AI consumano milioni di galloni d’acqua ogni giorno.”

In uno stato tanto arido da incrinarsi, i veri vampiri dell’umidità non sono gli agricoltori né il clima — ma la grande tecnologia. I data center in Texas, guidati da Microsoft e dal Corpo degli Ingegneri dell’Esercito USA a San Antonio, hanno ingurgitato ben 463 milioni di galloni d’acqua in due anni, mentre i locali venivano multati se annaffiavano il prato più di una volta a settimana. E questa è solo una piccola bevuta. Lo stato prevede che solo quest’anno le “server farm” Lone Star consumeranno 49 miliardi di galloni, abbastanza per dissetare milioni di famiglie— ma, ovviamente, l’acqua sarà sacrificata ai piccoli dèi dell’AI.

L'articolo continua qui

mercoledì 23 luglio 2025

Geoffrey Hinton

Geoffrey Hinton, soprannominato il "padrino dell'IA", ha ricevuto il premio Nobel lo scorso anno.

Ecco un estratto del suo discorso, in cui lancia un avvertimento inquietante:

"L'IA ha già creato 'camere dell'eco' disconnesse, offrendo alle persone contenuti che suscitano indignazione. Viene già utilizzata da governi autoritari per la sorveglianza totale e dai cybercriminali per attacchi di phishing. Nel prossimo futuro, l'IA potrebbe essere usata per creare virus spaventosi e armi letali che decidono da sole chi uccidere o menomare...

Esiste anche una minaccia esistenziale a lungo termine, che si presenterà quando creeremo esseri digitali più intelligenti di noi stessi. Non sappiamo se riusciremo a mantenere il controllo su di loro. Ma abbiamo già prove che, se tali esseri saranno creati da aziende spinte dalla sete di profitto a breve termine, la nostra sicurezza non sarà una loro priorità. È estremamente necessario condurre ricerche su come prevenire il desiderio di questi esseri di prendere il controllo".