lunedì 17 novembre 2025

La lampadina che dura da 120 anni e il grande inganno dell’obsolescenza programmata

 

A Livermore, in California, una lampadina è accesa dal 1901. Si chiama Centennial Light e brilla da oltre 120 anni nella caserma dei Vigili del Fuoco n.6. È diventata un simbolo globale contro l’obsolescenza programmata: quella strategia industriale che progetta oggetti destinati a rompersi presto per obbligare i consumatori a ricomprare.

La sua durata non è un caso: fu costruita con un filamento di carbonio, in un’epoca in cui la priorità era la resistenza, non il profitto. Negli anni ’20, invece, i grandi produttori formarono il cartello Phoebus per limitare artificialmente la durata delle lampadine a 1.000 ore. General Electric, Osram, Philips: tutti d’accordo per vendere di più, non per durare di più.

Oggi molti dispositivi seguono la stessa logica. Smartphone, stampanti, elettrodomestici si rompono presto, sono difficili da riparare o rallentano con gli aggiornamenti. L’istituto tedesco Öko-Institut ha stimato che la durata media degli elettrodomestici in Europa è calata del 30% in vent’anni.

Alcuni paesi iniziano a reagire. In Francia l’obsolescenza programmata è un reato dal 2015. Apple è stata multata per aver rallentato i vecchi iPhone. Ma il problema è globale.

Cosa possiamo fare? Chiedere trasparenza sulla durata e sui ricambi, sostenere chi progetta prodotti riparabili, difendere il diritto alla riparazione, cambiare abitudini: meno spreco, più cura.

La Centennial Light continua a brillare. Non ha bisogno di aggiornamenti, eppure resiste. È la prova che un altro modello è possibile.

Visto su: https://t.me/marcellopamio


Per saperne di più:

Lampadina centenaria https://it.wikipedia.org/wiki/Lampadina_centenaria


Obsolescenza Programmata? La lampadina che ha sfidato tutti!https://youtu.be/teMlsCszOnM

lunedì 10 novembre 2025

mercoledì 29 ottobre 2025

WhoFi: ti riconoscono anche senza smartphone | Il Wi-Fi che svela chi sei

Studio citato: WhoFi — Deep Person Re-Identification via Wi-Fi Channel Signal Encoding (Avola et al., 2025). Paper: https://arxiv.org/abs/2507.12869 Nota: gli autori riportano ≈95.5% di accuratezza in esperimenti di laboratorio; i risultati sono ottenuti in condizioni controllate e con training sui soggetti testati. 

Può il tuo router riconoscerti anche senza telecamere o smartphone? Sembra fantascienza, ma è realtà: WhoFi, una tecnologia sviluppata all’Università La Sapienza di Roma, riesce a identificare le persone analizzando le distorsioni del segnale Wi-Fi provocate dal corpo umano. Un’innovazione che apre scenari affascinanti — dalla sicurezza alla domotica — ma anche inquietanti sul fronte della privacy e del controllo. In questo video approfondisco come funziona, quali rischi comporta e perché il GDPR, spesso solo formale, rischia di non bastare davvero. 

Per capire dove ci sta portando tutto questo puoi guardare anche ‘Chatcontrol e ProtectEU’  • Chatcontrol e ProtectEU: la UE alza il liv...   

Se vuoi capire dove tutto è iniziato puoi guardare 'Le società del controllo di massa'  • LE SOCIETÀ DEL CONTROLLO DI MASSA   

Scrivimi nei commenti: lo useresti per sicurezza o ti preoccupa come forma di sorveglianza invisibile? 

Link utili: Canale WhatsApp: https://avvocatonardini.it/whatsapp 

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mercoledì 22 ottobre 2025

Identità digitale biometrica


In Cina, tutti i cittadini sono obbligati ad avere un’identità digitale biometrica, collegata all’enorme rete di sorveglianza del Paese basata sull’intelligenza artificiale, che comprende centinaia di milioni di telecamere con riconoscimento facciale.

Anche gli aspetti più banali della vita quotidiana (come salire su un treno o usare un distributore automatico) richiedono una verifica biometrica dell’identità.

I cittadini con un basso punteggio di credito sociale vengono limitati in modo algoritmico nei viaggi, nell’accesso ai servizi finanziari, nell’iscrizione dei figli a determinate scuole o persino nell’acquisto di beni e servizi di base.

Questo è il tipo di mondo verso cui l’Occidente rischia di camminare nel sonno, se mai verranno introdotte identità digitali obbligatorie.

Fonte: https://linktr.ee/consenso_disinformato

mercoledì 15 ottobre 2025

Su Social media, realtà virtuale e distrazione


Social media

Realtà virtuale

Distrazione

In Turchia un agente di sicurezza salva ragazza distratta dal cellulare appena prima che venisse travolta da un tram. Un addetto alla sicurezza ha compiuto un salvataggio all'ultimo secondo nella provincia turca di Kayseri, trascinando in sicurezza una ragazza che, indossando le cuffie e apparentemente distratta dallo smartphone, stava per essere investita da un tram in arrivo. L'uomo, vigilante, ha prevenuto la tragedia agendo tempestivamente quando ormai il convoglio era prossimo all'impatto.

Fonte: @tutti_i_fatti

lunedì 6 ottobre 2025

Fantascienza realizzata: polvere intelligente

Illustrazione della tecnologia della polvere intelligente con piccoli sensori che raccolgono dati nell'ambiente.    

"Il concetto di "polvere intelligente" potrebbe sembrare tratto da un racconto di fantascienza, ma sta gradualmente diventando parte integrante della tecnologia moderna. Nata come proposta teorica per la Defense Advanced Research Projects Agency (DARPA), la polvere intelligente si è evoluta fino a diventare uno strumento promettente per diversi settori. Dal monitoraggio ambientale alla raccolta di informazioni, questi sensori microscopici offrono un'ampia gamma di applicazioni. Con il loro continuo sviluppo, il potenziale di rivoluzionare la raccolta di dati e l'interazione con il nostro ambiente diventa sempre più evidente. Questo articolo approfondisce le origini, gli sviluppi attuali e le implicazioni future della tecnologia della polvere intelligente."

IN POCHE PAROLE
  • fonde la fantascienza con la realtà, offrendo un potenziale rivoluzionario nella raccolta e nell'analisi dei dati.
  • 🌱 I piccoli sensori sono in fase di sviluppo per il monitoraggio ambientale, in grado di rilevare i cambiamenti di umidità, luce e temperatura.
  • 🔍 Man mano che il mercato cresce, le preoccupazioni etiche sulla privacy e la sorveglianza sono sempre più importanti da affrontare.
  • ⚖️ L'equilibrio tra il progresso tecnologico e la supervisione etica è fondamentale man mano che la polvere intelligente diventa più diffusa.

lunedì 29 settembre 2025

MASSIVE ATTACK USANO RICONOSCIMENTO FACCIALE AD UN CONCERTO

Al concerto di Bristol, i Massive Attack hanno usato il riconoscimento facciale per stimolare riflessioni su privacy, controllo e sorveglianza nella vita quotidiana.

Hanno attivato improvvisamente il riconoscimento facciale del pubblico in tempo reale. Le immagini del pubblico venivano riprese, elaborate e mostrate sui maxi schermi con etichette basate su caratteristiche del volto (es. “medico”, “influencer”, “hacker”) assegnate dal sistema.

Il tutto faceva parte di un espediente provocatorio per stimolare riflessioni su privacy, potere, sorveglianza, controllo nella vita di tutti i giorni, rendendo visibile quanto siamo costantemente “osservati”, catalogati ed etichettati nelle società odierne.

«Diverse aziende hanno sviluppato oggi tecnologie in grado di riconoscere il genere, l’etnia e gli stati d’animo delle persone. Ci sono telecamere intelligenti che vengono già impiegate […] con il sempreverde buon proposito della sicurezza.» 

«Nonostante l’inequivocabilità delle norme a tutela della privacy, oggi le tecnologie digitali e il loro utilizzo da parte dei governi minano fortemente, erodono e mettono in definitivo pericolo questo diritto fondamentale.»

Fonte di ispirazione: https://t.me/roccocantautore


Per proseguire con i Massive Attack:

MASSIVE ATTACK, STOP ALLA LORO MUSICA IN ISRAELE E RICHIESTA DI RIMOZIONE GLOBALE DA SPOTIFY

I Massive Attack prendono una posizione netta e soprattutto concreta sul genocidio in corso in Palestina.

La storica band trip hop ha chiesto a Universal Music di rimuovere tutta la loro discografia dalle piattaforme di streaming in Israele, aderendo all’iniziativa internazionale “No Music for Genocide”.

Il gruppo ha tracciato un parallelo con il Sudafrica dell’apartheid, ricordando come nel 1991 la fine del regime fu anche il risultato di boicottaggi culturali e del rifiuto da parte di artisti, musicisti e attori di collaborare con un sistema ritenuto inaccettabile.

“Oggi lo stesso vale per Israele - spiegano i Massive Attak - essere complici di questo Stato non è più tollerabile”.

La band ha inoltre richiesto che la loro musica venga rimossa da Spotify a livello mondiale. Il motivo riguarda gli investimenti del CEO Daniel Ek nel settore bellico, in particolare nella produzione di droni e tecnologie di intelligenza artificiale applicate ad armamenti.

“Il peso economico che da tempo grava sulle spalle degli artisti – hanno spiegato – si è trasformato anche in un peso morale ed etico.

I soldi dei fan e gli sforzi creativi dei musicisti finiscono per finanziare tecnologie letali e oppressive. Ora basta. È necessario immaginare un’alternativa”.

Fonte: Mondorap

Visto su: https://t.me/FraQuibla