martedì 15 gennaio 2013

I problemi nel web, gli effetti collaterali dell'ipertestualità



Alcuni concetti particolarmente significativi, contenuti in questa video-lezione del prof.Cecchinato:

... essere al corrente delle informazioni che possono convenirci e farci piacere, rischia di produrre una omologazione di pensiero che è esattamente l’opposto di ciò che è l’intelligenza collettiva...

... per l’influenza che può esercitare un social network che conta oltre 800 milioni di iscritti (facebook) sui processi sociali che si articolano su un piano pressoché mondiale è fondamentale acquisire una maggiore consapevolezza dei processi, dei meccanismi, degli algoritmi che regolano le nostre interazioni anche perché raramente queste sono motivate dalla pura filantropia, come ingenuamente si potrebbe pensare, anzi quasi sempre dietro a questi processi ci sono fortissimi interessi economici...

... web come luogo di superficialità anziché di approfondimento; strumento più adatto allo svago che allo studio; strumento che ha ridefinito in profondità le pratiche sociali ma che non ha molto da dire sul piano culturale e scientifico.

... il senso di disorientamento, alla confusione provocata dall’ipertestualità, una struttura comunicativa che non sembra di per sé atta a favorire la comprensione di contenuti, dato che la nostra mente /cervello avrebbe dei costi altissimi in termini di impegno, da pagare per passare da un frammento conoscitivo, all’altro...

... l’impegno per la navigazione sottopone la mente ad un sovraccarico che impedirebbe di acquisire in modo stabile e proficuo i contenuti e non darebbe luogo ad un apprendimento...

... siamo sottoposti a una distrazione continua e per tutto il tempo che passiamo al computer e che interagiamo con la rete e il web...

... si ritiene che le caratteristiche linguistiche, ergonomiche, comunicative del web inibiscano la riflessione e incoraggino un pensiero superficiale.

... la persuasiva esposizione ai nuovi media che avviene a scapito della lettura dei libri e la forte “plasticità” del nostro cervello (si adatta velocemente, anche in età adulta, ai cambiamenti dell’ambiente), potrebbero portare secondo N. Carr, anche nel breve termine, al riconfigurarsi della nostra mente, con la perdita della mente letteraria e in cambio, acquisire gli effetti collaterali indotti dall’ipermedialità...

... il carico cognitivo a cui è sottoposto il cervello è maggiore selezionando link e valutando le pagine web a colpo d’occhio,... con l’uso quotidiano senza sforzo apparente, impegna notevolmente la mente, ostacolando i processi riflessivi che sono alla base dell’apprendimento.

... il cervello/mente si riconfigura anche nel giro di poche ore, alle attività del web...

... l’attività di multitasking, l'impegno frazionato su più fronti, produce un rapido decadimento delle attività cognitive e sarebbe applicabile solo alle attività a basso contenuto intellettuale...

... unici benefici potrebbero derivare da un miglioramento di specifiche abilità molto sollecitate dal web, come quelle visuo-spaziali, da un aumento delle capacità di elaborazione della memoria di lungo e da un abbassamento dei costi di commutazione, cioè di passaggio dell’attenzione su processi distinti, ... ma non arriverebbero minimamente a compensare le perdite che si producono sul piano dell’apprendimento



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