giovedì 21 marzo 2024

A scuola arrivano i robot assistenti degli insegnanti

Dall’India all’Europa, i robot stanno conquistando le aule scolastiche, affiancando i docenti in carne e ossa e offrendo nuove opportunità di apprendimento. Con un costo che varia dai 10 ai 20 mila euro, questi supporti di intelligenza artificiale sono ormai disponibili anche sul Mepa, il mercato elettronico della pubblica amministrazione.

Un’assistenza personalizzata per ogni studente

Come segnala Italia Oggi in un approfondimento sulla tematica, le loro funzioni sono varie: alcuni robot insegnano a leggere, scrivere e a far di conto, altri aiutano gli studenti con bisogni educativi speciali o disturbi di apprendimento. Ci sono anche robot specializzati nell’insegnamento delle lingue straniere o che aiutano a sviluppare le competenze relazionali.

Un esempio concreto: Yuki, l’assistente robot

In Germania, all’Università di Marburg, il professor Johannes Gutenberg utilizza un robot di nome Yuki per assegnare esercizi agli studenti mentre lui gira tra i banchi per un dialogo individuale.

In India, Iris e Eagle: due robot per due diverse realtà

In India, nella scuola di Kallambalam, il robot umanoide Iris accoglie gli studenti, controlla il movimento dell’iride e risponde alle loro domande usando l’intelligenza artificiale. A Bangalore, invece, il robot Eagle insegna storia, geografia e chimica in compresenza con i docenti umani.

da Francesca Quibla

Fonte: orizzontescuola

Invece di di investire per formare e assumere ESSERI UMANI che si prendono cura di altri ESSERI UMANI, si investe per costruire robot e affiancarli ai bambini.

Rileggiamo Isaac Asimov in "Chissà come si divertivano!" scritto nel 1954

domenica 17 marzo 2024

Medicina

Al World Economic Forum si è parlato di una nuova tecnologia che potrebbe riuscire a comunicare in tempo reale a medici e case farmaceutiche se il medicinale prescritto è stato assunto o meno dal paziente.

Il capo di Pfizer, Albert Bourla, ha spiegato al forum di Schwab che la FDA americana ha già approvato l'utilizzo di questi chip.

Fonte: Ultimo Uomo ☧

P.S. Ne aveva parlato anche l'ex Ministro Colao

martedì 12 marzo 2024

Brevetto per auto a guida autonoma

Ford ha presentato una domanda di brevetto per auto a guida autonoma che si guideranno da sole verso un'agenzia di recupero in caso di mancati pagamenti.

"La domanda di brevetto mostra che Ford farebbe prima pressione sui proprietari delinquenti disabilitando alcune delle funzionalità dell'auto, come l'aria condizionata, o facendo riprodurre suoni spiacevoli al sistema audio."

Immaginabili le potenziali applicazioni di questa tecnologia nel tipo di società della “vita in abbonamento” che il Forum economico mondiale sta cercando disperatamente di creare, completa di passaporto vaccinale, indennità di carbonio e sistemi di credito sociale.

giovedì 7 marzo 2024

ChatGPT usato da 2 studenti su 3, ma pochi saprebbero spiegare come funziona.


[...] se, da un lato, la capacità di usare le intelligenze artificiali sarà una competenza chiave in futuro, dall’altro apre a problemi di gestione degli strumenti stessi. Come sempre, bisogna bilanciare opportunità e rischi. Infatti gli algoritmi sono ancora imperfetti, e i contenuti che restituiscono sono spesso poco accurati. Per non parlare dei prodotti volutamente fake (falsi), messi in circolazione grazie all’aiuto dell’AI, che solo occhi e orecchie allenati sanno smascherare. Un’opera di discernimento che, purtroppo, la stragrande maggioranza dei giovani utenti che si approcciano a questo mondo è impreparata a fare: appena il 27% degli intervistati dice di conoscere il funzionamento del “deep learning” generativo e di saperlo illustrare perlomeno a grandi linee.

Questo nonostante l’AI, sebbene sia diventata un argomento di massa solo in tempi recenti, è sotto i nostri polpastrelli da tanto tempo, essendo una delle portanti degli algoritmi che governano i social network. Strumenti così potenti da portare i giovani utenti a perdere il controllo del tempo speso – accade sistematicamente all’82% degli adolescenti intervistati – contribuendo ad aumentare le ore di permanenza quotidiana in ambienti digitali: per il 40% stimabile dalle 5 ore in su. Un dato in calo rispetto al periodo pandemico ma comunque significativo. E gran parte della “colpa” è proprio dell’intelligenza artificiale che comanda gli algoritmi, che li tiene incollati allo schermo con contenuti confezionati in base ai loro gusti e alle loro abitudini d’uso. Una dinamica questa che, peraltro, i ragazzi sottovalutano: 2 su 3 ritengono di avere la possibilità di controllarli o addirittura di influenzarli e aggirarli.

Fonti: 

Giorgio Bianchi Photojournalist

Orizzontescuola