domenica 17 marzo 2024

Medicina

Al World Economic Forum si è parlato di una nuova tecnologia che potrebbe riuscire a comunicare in tempo reale a medici e case farmaceutiche se il medicinale prescritto è stato assunto o meno dal paziente.

Il capo di Pfizer, Albert Bourla, ha spiegato al forum di Schwab che la FDA americana ha già approvato l'utilizzo di questi chip.

Fonte: Ultimo Uomo ☧

P.S. Ne aveva parlato anche l'ex Ministro Colao

martedì 12 marzo 2024

Brevetto per auto a guida autonoma

Ford ha presentato una domanda di brevetto per auto a guida autonoma che si guideranno da sole verso un'agenzia di recupero in caso di mancati pagamenti.

"La domanda di brevetto mostra che Ford farebbe prima pressione sui proprietari delinquenti disabilitando alcune delle funzionalità dell'auto, come l'aria condizionata, o facendo riprodurre suoni spiacevoli al sistema audio."

Immaginabili le potenziali applicazioni di questa tecnologia nel tipo di società della “vita in abbonamento” che il Forum economico mondiale sta cercando disperatamente di creare, completa di passaporto vaccinale, indennità di carbonio e sistemi di credito sociale.

giovedì 7 marzo 2024

ChatGPT usato da 2 studenti su 3, ma pochi saprebbero spiegare come funziona.


[...] se, da un lato, la capacità di usare le intelligenze artificiali sarà una competenza chiave in futuro, dall’altro apre a problemi di gestione degli strumenti stessi. Come sempre, bisogna bilanciare opportunità e rischi. Infatti gli algoritmi sono ancora imperfetti, e i contenuti che restituiscono sono spesso poco accurati. Per non parlare dei prodotti volutamente fake (falsi), messi in circolazione grazie all’aiuto dell’AI, che solo occhi e orecchie allenati sanno smascherare. Un’opera di discernimento che, purtroppo, la stragrande maggioranza dei giovani utenti che si approcciano a questo mondo è impreparata a fare: appena il 27% degli intervistati dice di conoscere il funzionamento del “deep learning” generativo e di saperlo illustrare perlomeno a grandi linee.

Questo nonostante l’AI, sebbene sia diventata un argomento di massa solo in tempi recenti, è sotto i nostri polpastrelli da tanto tempo, essendo una delle portanti degli algoritmi che governano i social network. Strumenti così potenti da portare i giovani utenti a perdere il controllo del tempo speso – accade sistematicamente all’82% degli adolescenti intervistati – contribuendo ad aumentare le ore di permanenza quotidiana in ambienti digitali: per il 40% stimabile dalle 5 ore in su. Un dato in calo rispetto al periodo pandemico ma comunque significativo. E gran parte della “colpa” è proprio dell’intelligenza artificiale che comanda gli algoritmi, che li tiene incollati allo schermo con contenuti confezionati in base ai loro gusti e alle loro abitudini d’uso. Una dinamica questa che, peraltro, i ragazzi sottovalutano: 2 su 3 ritengono di avere la possibilità di controllarli o addirittura di influenzarli e aggirarli.

Fonti: 

Giorgio Bianchi Photojournalist

Orizzontescuola

giovedì 29 febbraio 2024

Macchina delle risposte

Brividi dietro la schiena.

Articolo da studiare a fondo e su cui riflettere, per gli scenari che apre sul futuro del web.

Macchina delle risposte

Il caso in prospettiva più allarmante è però quello di Google, che sfruttando i suoi sistemi di intelligenza artificiale generativa (come il recente Gemini) si sta trasformando da motore di ricerca in “macchina delle risposte”. Invece di indirizzare l’utente verso i siti web più adatti alle richieste, Google sta infatti prendendo la forma di un oracolo-intelligenza artificiale che fornisce direttamente le risposte, rielaborando i testi già presenti in rete.

Per esempio, se cerchiamo informazioni sui migliori computer economici, la versione beta del nuovo motore di ricerca di Google sfrutta il materiale proveniente da vari siti specializzati per generare integralmente il risultato (e lo stesso vale per biografie di personaggi storici, informazioni economiche, recensioni di videogiochi e curiosità di ogni tipo), limitandosi a mostrare in un angolo alcuni dei link utilizzati per crearlo.

Tutto ciò, inevitabilmente, significa che la stragrande maggioranza degli utenti non cliccherà più su nessun link, limitandosi a consultare il testo generato dal motore di ricerca: “L’obiettivo di Google è fornire una ricerca ‘zero-click’, che sfrutta le informazioni delle testate e degli autori che impiegano tempo e fatica per creare contenuti senza offrire loro nessun beneficio”, ha spiegato a Cnbc il Ceo di TechRaptor, Rutledge Dauguette.

Fonti:  

Giorgio Bianchi Photojournalist https://t.me/giorgiobianchiphotojournalist

Wired Vuoi vedere che internet è morta davvero?

giovedì 22 febbraio 2024

PINEPHONE PRO EXPLORER EDITION: LO SMARTPHONE CHE GUARDA ALLA PRIVACY


La società Pine64, famosa per i suoi computer portatili completamente open source (pure nell'hardware), da qualche anno ha messo in commercio il PinePhone uno smartphone con sistema operativo Linux.

Il modello Pinephone Pro è preordinabile solo in America al costo di circa 399 dollari.

Monta un chip Rockchip RK2299S operante a 1,5 GHz, 4GB di RAM e 128GB di memoria interna espandibile con microSD; una fotocamera Sony da 13MP, e l'altra frontale da 5MP.

La versione Explorer Edition viene fornita con un sistema operativo basato su Linux Manjaro e sfrutta l’interfaccia Plasma Mobile!

Una batteria da 3000 mAh e un buon parco porte (microSD, USB-C e jack audio). Per la connettività c'è WiFi 11ac e Bluetooth V4.1.

Le cose più intriganti che caratterizzano Pine64 sono la privacy e la batteria estraibile (cosa sempre più rara, e non a caso). Sotto alla cover infatti ci sono dei kill-switch hardware: degli interruttori che attivano o disattivano l'hardware: fotocamere, microfono, Wi-Fi e Bluetooth, jack per cuffie e modem!

Avete capito? Non comandi software ma interruttori hardware! E questa è una figata eccezionale!

Ovviamente il modello viene fornito con software, firmware e driver rigorosamente open source, quindi dimenticatevi Android!!!

Marcello Pamio - 7 luglio 2023

Fonte: Disinformazione

venerdì 16 febbraio 2024

IVD, i finestrini che seguono il tuo sguardo e descrivono ciò che vedi

La tecnologia AR Interactive Vehicle Display, mostra informazioni sulle attrazioni interpretando lo sguardo dei passeggeri, e mostrandole direttamente sui finestrini dei bus.


di Gianluca Riccio, direttore creativo di Melancia adv, copywriter e giornalista.
Fa parte di Italian Institute for the Future, World Future Society e H+. Dal 2006 dirige Futuroprossimo.it, la risorsa italiana di Futurologia.

6 Gennaio 2024

Viaggiare e scoprire nuovi luoghi è un'esperienza entusiasmante, ma spesso ci troviamo a dividere il nostro sguardo le attrazioni e le informazioni su di loro. La risposta a questa problematica arriva dalla tecnologia AR Interactive Vehicle Display, presentata dall'ITRI, l'Industrial Technology Research Institute a Taiwan, e pronta a fare il suo debutto al CES2024. Di cosa si tratta?

In breve, questa tecnologia trasforma i finestrini dei bus in schermi interattivi che permettono ai passeggeri di ricevere informazioni sulle attrazioni semplicemente seguendole con lo sguardo. Tutto questo, chiaramente, senza dover distogliere lo sguardo dal paesaggio esterno.

La rivoluzione dei finestrini interattivi

Sguardo finestrini

L'idea alla base del AR Interactive Vehicle Display è semplice ma rivoluzionaria. Con una combinazione di tecnologia di tracciamento oculare e pannelli microLED, il sistema identifica la direzione dello sguardo del passeggero. Usando poi i dati GPS, determina l'attrazione specifica che sta osservando. Questo permette di visualizzare informazioni pertinenti in maniera discreta e non invasiva, arricchendo l'esperienza turistica senza distrarre dalla bellezza del viaggio.

Uno sguardo al futuro: dalla finestra al visore

Sebbene l'AR Interactive Vehicle Display sia una novità entusiasmante nel campo del turismo, potrebbe rappresentare solo un gradino verso una soluzione ancora più immersiva e personalizzata: i visori di realtà aumentata.

Questi dispositivi, potenzialmente in grado di offrire un'esperienza ancora più ricca e interattiva, potrebbero un giorno sostituire (o più probabilmente complementare) le tecnologie integrate nei veicoli. In un modo o nell'altro, la realtà aumentata andrà direttamente davanti agli occhi di ciascun viaggiatore, in un modo ancora più diretto e personalizzato.

Benefici, potenzialità... E ovviamente dubbi

Oltre all'innegabile vantaggio nel fornire informazioni senza distogliere lo sguardo dall'esterno, questa tecnologia offre anche un'opportunità unica per i gestori di tour turistici di migliorare e personalizzare l'esperienza dei loro clienti. La facilità di aggiornare e modificare i contenuti visualizzati permette un'adattabilità senza precedenti ai vari percorsi e interessi dei passeggeri.

Lati oscuri ne abbiamo? Offcourse. Nell'implementazione di questa tecnologia, è fondamentale considerare gli aspetti ambientali ed etici. Ad esempio, l'uso efficiente dell'energia nei pannelli microLED e il rispetto della privacy dei passeggeri durante il tracciamento dello sguardo sono fattori cruciali. La trasparenza nelle politiche di gestione dei dati e l'impatto ambientale del dispositivo dovrebbero essere considerati per assicurare che il progresso tecnologico vada di pari passo con la responsabilità sociale.

Sistemi del genere possono letteralmente offrire un feedback sull'interesse delle persone e sul gradimento dei monumenti e luoghi cittadini. Big data. Big data ovunque. 

E se non voglio essere tracciato?

Fonte: https://www.futuroprossimo.it/2024/01/ivd-i-finestrini-che-seguono-il-tuo-sguardo-e-descrivono-cio-che-vedi/

giovedì 8 febbraio 2024

Molte persone stanno perdendo proprio ciò che le distingue dalle macchine. Per questo sarà gioco facile sostituirli con macchine intelligenti

L'ironia e il sarcasmo sono forme di espressione linguistica ancora troppo sofisticate per gli algoritmi e l'intelligenza artificiale. Ma a quanto pare il loro riconoscimento è diventato difficile anche per molti esseri umani. Se le persone non riescono più a riconoscere l'ironia e il sarcasmo nella comunicazione quotidiana, sia orale che scritta, allora abbiamo un problema. L'incapacità di comprendere l'ironia suggerisce un pericoloso deterioramento delle abilità sociali, infatti tale incapacità si riscontra tipicamente in chi soffre di autismo o è prigioniero di una forma patologica di egocentrismo. Se una persona non è in grado di concepire che la prospettiva del suo interlocutore sia diversa dalla propria, di vedere l'incongruenza tra un'affermazione e il contesto a cui si riferisce, di riconoscere i marcatori ironici (livello metacomunicativo) che indicano che un commento non dovrebbe essere interpretato alla lettera, cosa rende quella persona diversa da un bot prodotto dall'Intelligenza Artificiale? Questo degrado delle abilità sociali va di pari passo con il degrado generale di abilità cognitive come il pensiero astratto. Senza queste abilità gli esseri umani non possono dare senso logico alle proprie esperienze e al mondo, né tantomeno costruire un senso logico comune, interpretare simboli, fare inferenze, riconoscere schemi, perdono accesso al livello metaforico e simbolico della comunicazione. Vale a dire, molte persone stanno perdendo proprio ciò che le distingue dalle macchine. Per questo sarà gioco facile sostituirli con macchine intelligenti (e anche con quelle diversamente intelligenti). 

Fonte: @LauraRuHK