Elon Musk apre le porte al postumano…
A luglio di quest’anno la Food and Drug Administration ha concesso alla società Neuralink del miliardario Elon Reeve Musk,
l’ideatore delle automobili elettriche Tesla, una “designazione
rivoluzionaria” del suo dispositivo consentendo al progetto di avanzare
ulteriormente nelle fasi di test.
Ma di cosa stiamo parlando? Elon Musk lo ha svelato al pubblico
qualche giorno fa: un prototipo funzionante di Neuralink, un impianto
cranico in grado di comunicare con le cellule cerebrali.
Avete letto con attenzione? È stato presentato un microchip cerebrale
come una cura rivoluzionaria per una serie di disturbi importanti
(perdita di memoria, cecità, convulsioni, ictus e persino
tossicodipendenza). Siamo di fronte purtroppo al preludio di un futuro
dispotico da incubo!
Musk in persona ha mostrato un dispositivo funzionante, impiantato
nel cervello di un povero maiale, ed ha esordito dicendo che era “davvero entusiasta di mostrarvi quello che abbiamo. Penso che vi lascerà a bocca aperta”.
La dimostrazione consisteva nel convincere una scrofa di nome
Gertrude (con il chip cerebrale impiantato) a lasciare il suo recinto, a
mangiare a comando, cioè quando lo ordinava Musk, e altre amenità
simili. Ad un secondo maiale invece avevano rimosso il dispositivo
cercando di dimostrare che un animale può vivere benissimo anche dopo
averlo tolto, mentre il terzo animale non aveva alcun dispositivo, e
quindi fungeva da controllo.
L’ultima versione del Neuralink ha le dimensioni di una “grande moneta” ma è abbastanza sottile da stare attaccato al cranio: “invisibile e tutto ciò che puoi vedere dopo è una minuscola cicatrice”, ha precisato Musk.
In effetti, potrei avere un Neuralink in questo momento e tu non lo sapresti – forse lo faccio
Elon Musk
La società spera di rendere il dispositivo accoppiabile con
un’applicazione per smartphone tramite Bluetooth, per potenziali
applicazioni mediche e persino per convogliare la musica direttamente
nel cervello. Avete capito? Potremo ascoltare le canzoni di Sanremo
direttamente da dentro l’encefalo.
Musk è dell’idea che sarà possibile installare l’impianto in meno di un’ora: “puoi entrare la mattina e lasciare l’ospedale nel pomeriggio, e senza anestesia generale”.
Gran bella idea, non c’è che dire.
Lo scopo della dimostrazione era accalappiare persone interessate: “Vogliamo
che persone brave a risolvere problemi si uniscano all’azienda e ci
aiutino a completare questo dispositivo, a prendersi cura degli animali,
scrivere il software, creare i chip e produrre tutto”. E perché
no, magari trovare anche qualche cavia umane pronta a farsi aprire il
cranio per far evolvere la Scienza o solo per soldi! E forse non è un
caso che utente scherzosamente, o forse no, ha risposto all’appello di
Musk: “Se paghi il mio prestito studentesco e il mutuo, violerò le
leggi sull’etica medica per far avanzare Neuralink. Posso essere
comprato, parliamone”.
Il grosso problema è che il Sistema sta andando avanti con simili
esperimenti, anche perché il microchip è senza ombra di dubbio uno dei
tasselli chiave per il controllo globale.
Moltissimi film di fantascienza ci stanno programmando mentalmente,
socialmente e antropologicamente ad un futuro nel quale uomini e
macchine non solo convivono ma interagiscono fino a scambiare i propri
ruoli: robot dall’aspetto umanoide e addirittura coscienze umane
uploadate in macchine.
Hollywood (e per estensione anche la televisione) non è solo un
colosso dell’intrattenimento: è la fucina di partenza dei cambiamenti
socio-culturali della società. I film possono condizionare le masse e
modificare la realtà!
Nella filmografia che anticipa quello che avverrà con precisione
quasi millimetrica, l’elenco è infinito: da Metropolis del 1927 a
Ultimatum alla Terra del 1951, Il mondo dei robot (1973), Tron, Blade Runner, Guerre Stellari, Alien, Elysium, Terminator, Robocop, Stra Trek, Io Robot, L’uomo bicentenario, Matrix, Ex Machina, Trascendence, Gost in the Shell, ecc. ecc.
Migliaia di film nei quali il futuro è sempre descritto e
rappresentato come un nero periodo nel quale l’ingerenza delle macchine
nella vita si fa sempre più pressante.
Le automazioni saranno così normali nella società, che l’uomo stesso
sarà composto da pezzi meccanici. Gli organismi cibernetici sono sempre
più una realtà, perché il confine che separa la specie umana dalle
macchine sta per essere superato…
Tutto questo va sotto il nome Transumanesimo, una
filosofia secondo la quale la tecnologia deve superare i limiti imposti
dalla natura all’uomo, potenziandone le capacità fisiche e cognitive.
Se l’uomo quindi potrà superare i propri limiti grazie alle
conoscenze cibernetiche, robotiche e all’Intelligenza Artificiale,
teoricamente potremo arrivare al punto di dover ridefinire l’uomo e la
Vita stessa.
Il transumano indica un essere umano tecnicamente incrementato, in
transizione verso una nuova forma evolutiva, ma quale forma? Quella
post-umana!
Il transumanesimo infatti conduce al postumano: una
condizione che pone radicalmente in discussione il concetto di umano. Il
postumano propone di contribuire a costruire un paradigma non
antropocentrico, quindi non oltre l’uomo, ma DOPO l’uomo, per cui
andranno rivisti anche certi dualismi: umano-non umano,
biologico-tecnologico, ecc.
Ma quand’è che un uomo che trasforma e modifica il proprio corpo con
protesi meccaniche non è più uomo? Dove sta il limite superato il quale
si perde l’umanità e si diventa macchina?
Viceversa, un robot avente intelligenza artificiale e innesti
biologici rimane sempre macchina o può un giorno essere riconosciuto
come vivente?
Sono domande per noi apparentemente folli, ma tra qualche decennio ci
dovremo convivere tutti, perché la Finestra di Overton si è spalancata,
ed Elon Musk è certamente un ottimo rappresentante di questa distopia…
Fonte: effervescienza