Vale a dire un braccialetto in grado di tradurre i segnali motori che partono dal cervello in modo da poter interagire con un dispositivo digitale semplicemente pensandoci.
Insomma, di comandare una macchina (computer) con il pensiero, nella più autentica tradizione transumanista.
Tuttavia neanche la realizzazione di questo bracciale questo è l’obiettivo finale, in quanto c’è ancora bisogno di un dispositivo intermedio tra noi ed il computer.
L’obiettivo finale è invece, quello di collegare mente e macchina senza intermediari...
Non dimentichiamo che Facebook fa profitti grazie alle informazioni personali e un dispositivo che porta a comunicargli non solo i nostri dati ma anche le nostre intenzioni è qualcosa di assolutamente pericoloso. Non solo perché in questo modo il sistema ci porterà ad essere sempre più dipendenti da lui ma cambierà addirittura la direzione del vettore uomo-macchina; l’intenzionalità dell’azione non partirà più dall’uomo ma dal condizionamento che la macchina eserciterà, defraudando il soggetto dei sui residui spazi di libertà ed autonomia.
Un incubo cui i romanzi ed i film di fantascienza ci hanno abituati da anni.
Un uomo ormai svuotato della sua individualità, sempre
maggiormente vittima degli impulsi – chiamati al momento ingenuamente
‘suggerimenti’ o ‘soluzioni su misura’ – di cui è semplice antenna
ricevente...
Ma sappiamo per esperienza che la tecnologia priva dell’elemento morale diviene un elemento distruttivo da cui è difficile non venir sopraffatti – come ben ci mostra la storia che parte dalla liberazione delle forze sub-umane dell’atomo...
Forse, ma come esageravano quegli scienziati che preferirono perdere il lavoro piuttosto che partecipare con le loro ricerche alla costruzione dell’atomica.
Anche allora la ricerca veniva giustificata come necessaria e indispensabile per sconfiggere il nazismo, ma poi abbiamo visto come siano stati sacrificati centinaia di migliaia di esseri umani senza nessuna reale necessità bellica con le bombe lanciate su Hiroshima e Nagasaki.
La scienza è innarestabile la speranza, che non perda completamente la morale.
RispondiEliminaCiao fulvio
L'etica è un'esigenza fondamentale
Elimina