Un robot ha scritto questo articolo, Hai paura umano?
Nell'Antica Grecia, la parola Téchne, tradotta oggi comunemente con Arte, indicava l'espressione artistica, ma anche i mezzi necessari a realizzarla, la Tecnica. Platone spiega che alla Téchne greca partecipavano l'artista con l'ingegnere e il muratore. Tecnologia è una parola composta che deriva dalla parola greca τεχνολογία (tékhne-loghìa), "discorso sull'arte", dove per arte oggi si intende la tecnica.
venerdì 12 novembre 2021
mercoledì 27 ottobre 2021
Rete 5G ed elettrosensibilità, quali rischi per la salute? Intervista ad Agostino Di Ciaula
Pensare che la rete 5G sia principalmente legata alla telefonia mobile sarebbe un errore e contribuirebbe a sottostimare fortemente l’entità del problema. Il network 5G servirà infatti a connettere, oltre alla rete di telefonia mobile, un’enorme varietà di dispositivi come contatori per telelettura, elettrodomestici, sistemi di telecontrollo industriale, professionale e domestico, dispositivi per controllo della mobilità veicolare, wearable, pannolini “intelligenti” e qualunque altra cosa la fantasia dei produttori possa associare alla cosiddetta IoT (“Internet of Things”).
La AGCOM, l’agenzia di controllo delle comunicazioni, stima che in fase di piena operatività saranno connessi al 5G, in Italia, circa un milione di dispositivi per Km2. Questo comporterà un preoccupante incremento della densità espositiva ad elettromagnetismo ad alta frequenza, soprattutto in aree urbane densamente popolate.
Per
raggiungere questi obiettivi la rete utilizzerà frequenze e sistemi di
trasmissione e ricezione complessi e in larga parte mai utilizzati
prima. Inoltre, una delle caratteristiche principali del network 5G sarà
la coesistenza di diverse gamme di frequenza.
Leggi tutto l'articolo di Lorenzo Poli qui: https://www.pressenza.com/it/2021/10/rete-5g-ed-elettrosensibilita-quali-rischi-per-la-salute-intervista-ad-agostino-di-ciaula/
martedì 6 luglio 2021
The 5G Dragnet (La gabbia del 5G) - Documentario di James Corbett
martedì 15 giugno 2021
Mount Recyclemore
Queste gigantesche statue sono fatte di rifiuti elettronici per sensibilizzare il G7 sul problema. L’artista britannico Joe Rush e lo scultore Alex Wreckage hanno creato una gigantesca scultura coi rifiuti elettronici a somiglianza del Mount Rushmore su una collina a Hayle, in Cornovaglia, Inghilterra, in occasione del G7 per evidenziare la crescente minaccia dei rifiuti elettronici nel mondo.
Mentre si svolgeva il G7 in Cornovaglia, Inghilterra, l'artista britannico Joe Rush e lo scultore Alex Wreckage hanno realizzato l'enorme scultura, denominata Mount Recyclemore, che replica la più nota Mount Rushmore con le teste dei Presidenti americani ma rappresentati come una grande montagna di spazzatura elettronica. L'opera è stata creata infatti per porre l'attenzione sulla crescente minaccia dei rifiuti elettronici sul Pianeta mentre i leader delle economie più avanzate del mondo si preparano a discutere su come affrontare il cambiamento climatico e costruire un futuro migliore.
Mount Recyclemore è stata realizzata su una spiaggia vicino a Carbis Bay, in Cornovaglia, utilizzando interamente componenti elettronici dismessi. Solo nel Regno Unito vengono prodotti infatti 23,9 kg pro capite all'anno di rifiuti elettronici ed è il secondo valore più alto pro capite al mondo. La gigantesca opera raffigura alcuni leader mondiali tra cui il primo ministro britannico Boris Johnson, il presidente americano Joe Biden e il cancelliere tedesco Angela Merkel. L'artista e fondatore della Mutoid Waste Company, Joe Rush, e lo scultore Alex Wreckage hanno collaborato col negozio online di elettronica e intrattenimento di seconda mano musicMagpie per la creazione di Mount Recyclemore.
Secondo una ricerca degli artisti, le nazioni che partecipano al G7 sono anche i maggiori produttori di rifiuti elettronici che ammontano a 15,9 milioni di tonnellate di rifiuti elettronici all'anno in tutto il mondo e solo gli Stati Uniti producono 6,9 milioni di rifiuti, il Giappone ne genera 2,6 milioni, la Germania 1,6 milioni e il Regno Unito 1.6milioni. Secondo le Nazioni Unite, gli attuali 53 milioni di tonnellate di rifiuti elettronici generati ogni anno in tutto il mondo raddoppieranno entro il 2050, diventando il flusso di rifiuti in più rapida crescita al mondo. Ecco perché Mount Recyclemore ha visto la luce proprio durante l'importante summit politico che si sta svolgendo in questi giorni in Cornovaglia, nella speranza di sensibilizzare il leader del mondo e l'opinione pubblica su un problema urgente per la tutela del nostro Pianeta.
Fonte: https://design.fanpage.it/mount-recyclemore-gigantesche-statue-vogliono-sensibilizzare-sul-problema-mondiale-dei-rifiuti-elettronici/
https://design.fanpage.it/
mercoledì 21 aprile 2021
Texas, incidente mortale su una Tesla: morti i passeggeri, nessuno era alla guida
Era in funzione l'Autopilot che, secondo le indicazioni della casa automobilistica, deve essere usato sempre come ausilio del conducente e mai senza intervento umano
venerdì 26 marzo 2021
Pronti a diventare “risorse digitali” del Great Reset?
Pochi ne sono consapevoli, ma la digitalizzazione della razza umana sta avanzando ad una velocità vertiginosa.
Il mondo sta percorrendo un sentiero che è stato disseminato di mine come controllo e sorveglianza. E tuttavia quasi nessun politico occidentale, di qualsiasi partito, sembra abbastanza preoccupato da parlare dell’impatto che questo avrà sulla privacy personale. Se sei curioso di sapere cosa riserva il prossimo futuro, ascolta i tecnocrati come Bill Gates.
Un anno fa, nel marzo 2020, mentre i governi stavano chiudendo le loro economie citando un misterioso virus, Gates ha fatto una serie di interviste ai media chiedendo un “certificato digitale” globalizzato per ogni essere umano sul pianeta. Ha detto che questo era l’unico modo per stare al passo con chi ha il virus e chi è stato vaccinato. Si noti che non si sapeva che nessun vaccino fosse in cantiere nel marzo 2020, ma Gates ha parlato del vaccino come se fosse proprio dietro l’angolo. Lo sapeva...
Stanno usando l’”opportunità”, presentata dalla pandemia, afferma il direttore del WEF Klaus Schwab, per trasformare l’assistenza sanitaria, le banche, la produzione industriale, i sistemi di produzione e consumo di energia, l’uso globale del suolo, persino il modo in cui socializziamo insieme come esseri umani.
Schwab ha commentato che nessun settore sarà esente dal Great Reset. E le Nazioni Unite affermano nella loro Agenda 2030 che nessuno sarà “lasciato indietro” da questo sistema globale in arrivo.
Dal momento che non si è svolta alcuna votazione e nessuno di noi è stato chiesto se volevamo aderire al Great Reset/Agenda 2030 , questo pone la domanda: cosa sarà fatto con i dissidenti che si rifiutano di accettare questa visione per il mondo? La risposta è nascosta nel futuro sistema cashless (senza contanti)...
Leggi tutto l'articolo di Leo Hohmann qui https://liberopensare.com/pronti-a-diventare-risorse-digitali-del-great-reset/
martedì 23 marzo 2021
Facebook e il bracciale che legge i pensieri: benvenuti nella Matrix
Vale a dire un braccialetto in grado di tradurre i segnali motori che partono dal cervello in modo da poter interagire con un dispositivo digitale semplicemente pensandoci.
Insomma, di comandare una macchina (computer) con il pensiero, nella più autentica tradizione transumanista.
Tuttavia neanche la realizzazione di questo bracciale questo è l’obiettivo finale, in quanto c’è ancora bisogno di un dispositivo intermedio tra noi ed il computer.
L’obiettivo finale è invece, quello di collegare mente e macchina senza intermediari...
Non dimentichiamo che Facebook fa profitti grazie alle informazioni personali e un dispositivo che porta a comunicargli non solo i nostri dati ma anche le nostre intenzioni è qualcosa di assolutamente pericoloso. Non solo perché in questo modo il sistema ci porterà ad essere sempre più dipendenti da lui ma cambierà addirittura la direzione del vettore uomo-macchina; l’intenzionalità dell’azione non partirà più dall’uomo ma dal condizionamento che la macchina eserciterà, defraudando il soggetto dei sui residui spazi di libertà ed autonomia.
Un incubo cui i romanzi ed i film di fantascienza ci hanno abituati da anni.
Un uomo ormai svuotato della sua individualità, sempre
maggiormente vittima degli impulsi – chiamati al momento ingenuamente
‘suggerimenti’ o ‘soluzioni su misura’ – di cui è semplice antenna
ricevente...
Ma sappiamo per esperienza che la tecnologia priva dell’elemento morale diviene un elemento distruttivo da cui è difficile non venir sopraffatti – come ben ci mostra la storia che parte dalla liberazione delle forze sub-umane dell’atomo...
Forse, ma come esageravano quegli scienziati che preferirono perdere il lavoro piuttosto che partecipare con le loro ricerche alla costruzione dell’atomica.
Anche allora la ricerca veniva giustificata come necessaria e indispensabile per sconfiggere il nazismo, ma poi abbiamo visto come siano stati sacrificati centinaia di migliaia di esseri umani senza nessuna reale necessità bellica con le bombe lanciate su Hiroshima e Nagasaki.
martedì 2 marzo 2021
Elon Musk, chip nel cervello di una scimmia e non solo
Nessun ritegno per l'uomo
più ricco del mondo ha utilizzato un animale per nuove ricerche con la
Neuralink, la sua start up che studia l'interfaccia neurale. Questi fanno sul serio! 😱

ROMA - Elon Musk ha impiantato un chip nel cervello di una scimmia per consentirle di giocare ai videogiochi. Si tratta dell'ultimo esperimento della start up Neuralink, nata con lo scopo di volere utilizzare la tecnologia per sostituire funzioni cerebrali compromesse da traumi o malattie neurodegenerative. “Abbiamo una scimmia con un impianto wireless nel cranio con piccoli cavi che può giocare ai videogiochi con la sua mente. Non può vedere dove si trova l’impianto. È una scimmia felice. Abbiamo le strutture per scimmie migliori del mondo. Vogliamo che giochino a mind-pong”, ha fatto sapere Musk, l'uomo più ricco al mondo. L'imprenditore ha assicurato di aver seguito tutte le regolamentazioni vigenti per la sperimentazione senza nuocere alla salute degli animali.
La scimmia di Elon Musk può giocare ai videogiochi
L’obiettivo della startup Neuralink è quello di arrivare a curare danni al cervello o alla spina dorsale facendo recuperare capacità perse con l’impianto di chip di dimensioni assai ridotte. Elon Musk ha detto: “Esiste una versione primitiva di questa device con piccoli cavi che escono dalla testa ma è come avere un Fitbit nel cranio con fili che arrivano al cervello”. Il patron di Tesla non ha dunque escluso l'utilizzo di questa tecnologia anche per fare il backup della memoria di un essere umano morente, in modo da poter trasferire i suoi ricordi su un nuovo corpo umano o su un corpo meccanico.
Fonte: corrieredellosportIl chip nel cervello di Elon Musk
Con il Neuralink si potranno controllare emozioni e umori e determinare gli stati d'animo
Musk ha spiegato che Neuralink sarà in grado di regolare l'umore
delle persone in cui è impiantato grazie al bilanciamento degli ormoni presenti nell'ipotalamo.
Tale regolazione avverrebbe tramite l'emissione di «onde a frequenza e ampiezza superiori a quelle generate naturalmente» dal chip impiantato nel cervello.
Accanto alla possibilità di restituire la libertà di movimento alle persone con lesioni al midollo spinale, com'era nei piani originari di questa tecnologia, ora appare anche la regolazione degli umori, che potrebbe trovare un'applicazione per l'alleviamento degli stati ansiosi o depressivi, ma anche semplicemente per gestire lo stress o la tensione emotiva.
Affinché tutto ciò sia possibile, i ricercatori di Musk stanno elaborando degli algoritmi di intelligenza artificiale in grado di imparare dai segnali ricevuti dal cervello, così che Neuralink possa effettuare il proprio lavoro di regolazione.
L'impianto prevede anche la presenza di una connessione tramite cavo Usb Tipo-C per il collegamento al computer, al fine di operare sul chip (per gli aggiornamenti e l'impostazione dei parametri) ma anche per scaricare la mole di dati acquisiti.
Fonte: zeusnews
martedì 9 febbraio 2021
Lo smartphone nello smartcervello
Fonte: http://kelebeklerblog.com Posted on 08/02/2021 by Miguel Martinez
Mi sembra una delle notizie più significative dell’anno, ma l’ho trovata per caso.
La rivista Nature Communications (alzi la mano chi la segue regolarmente) ha pubblicato un articolo dal titolo Soft subdermal implant capable of wireless battery charging and programmable controls for applications in optogenetics, ma è quasi perfettamente comprensibile a un profano.
L’articolo è scritto da undici coreani e un iraniano. che però è un americano.
I tecnoscienziati prendono questo aggeggio, detto wireless optoelectronic system:
E lo ficcano abilmente dentro il cervello di un topo, con dei Led che sbucano fuori dal cranio:
La didascalia recita:
Illustrazione concettuale di un sistema di sonda optoelettronico senza filo impiantato in maniera sottocutanea nella testa di un roditore per permettere il cotrollo di circuiti neuronali nelle parte profonda del cervello”.
Sembra un po’ grosso, ma la Prima Legge di Moore constata che
«La complessità di un microcircuito, misurata ad esempio tramite il numero di transistor per chip, raddoppia ogni 18 mesi (e quadruplica quindi ogni 3 anni).»
Quindi tra diciotto mesi, o il chip misurerà la metà, o potrà fare il doppio del lavoro.
Perché hanno ficcato l’aggeggio dentro il cervello del topo?
“L’optogenetica è una potente tecnica che permette la manipolazione spaziotemporale mirata [target-specific] dell’attività neuronale per la dissezione di circuiti neuronali e interventi terapeutici”.
Finora, gli studiosi si lamentano, c’era stato il problema di come ricaricare questi aggeggi, perché bisognava prendere i topi, legarli e attaccarli alla presa per il tempo necessario.
Adesso invece “basta uno smartphone” e si possono telecomandare i cervelli di più topi alla volta:
Ora, conosco molte persone che sono contente che si faccia tutto il possibile ai topi, comunque gli studiosi dicono chiaramente che il vero obiettivo è un altro:
“Il sistema optoelettronico pienamente impiantabile, ricaricabile senza fili e morbido che proponiamo qui può offrire nuove opportunità per permettere l’optogenetica nel cervello umano per applicazioni terapeutiche.”
Applicazioni terapeutiche?
Vediamo un esempio pratico, cioè quello utilizzato dai tecnoscienziati per testare l’efficacia del Cervello Smart 2.0.
Innanzitutto gli sperimentatori si rivolgono al loro spacciatore di fiducia, tale Belgopia, che produce e smercia a Louvain-la-Neuve nel lontano Belgio (ma il globomondo è piccolo), e acquistano cocaina idrocloruro.
“Poi ai topi fu somministrata, o soluzione salina o cocaina, con o senza stimolazione ottica, e le loro attività motorie sono state misurate per 60 min. I dispositivi optoelettronici impiantati sono stati accoppiati a uno smartphone tramite Bluetooth e manovrati utilizzando un’app personalizzata per smartphone.”
La mano umana accende i Led:
Merita un’occhiata questo video di ciò che chiamano un freely moving rat, che ha più o meno lo stesso spazio di manovra di uno studente oggi mentre fa la Didattica a Distanza durante il Lockdown:
Per ora, sembra che la ricerca si limiti allo studio dei cervelli (successivamente sezionati), non ancora al controllo delle loro azioni.
La parte divertente arriverà quando si passerà dalla ricerca dati all’interattività.
Sarà il vero futuro della Customer Experience.
giovedì 28 gennaio 2021
Piattaforme d'oro
di Telmo Pievani professore ordinario presso il dipartimento di Biologia dell’università degli studi di Padova
Solitamente sono molto distratto quando ascolto le notizie di borsa, soprattutto quando si parla di piani di risanamenti aziendali da parte di grandi multinazionali. Pochi giorni fa, però, una notizia mi ha particolarmente attratto: una nota piattaforma digitale di videoconferenze californiana valeva a Wall Street sei volte il gruppo automobilistico FCA. Un segno di un cambiamento dettato dal lockdown? C’è sicuramente una logica in tutto questo ma mi faccio delle domande: su tutti i profitti fatti così velocemente in questi mesi, quante tasse si pagano e dove? Quella somma di denaro a quante persone va, che tessuto sociale feconda? Ha senso, infine, che un oligopolio abbia la possibilità di controllare aspetti così importanti della nostra vita sociale, lavorativa e universitaria? Pongo solo delle domande: non so dare risposte. Certo, ci sono stati problemi di sicurezza e di privacy ma non ho le competenze per entrare nel merito.
Mi chiedo se questa economia così veloce, tutta improntata alla
facilità (di uso e di reperimento), questa rapacità e queste storie di
eroi fondatori che con una singola idea diventano miliardari, non porti
con sé qualche problema di narrazione, di retorica. C’è qualcosa che non
va? Sono narrazioni – quelle delle fortune della Silicon Valley – che
affascinano, certo, ma dietro mancano in un lato importante: quello
etico e sociale.
Fonte: unipd
giovedì 14 gennaio 2021
Dal transumano al postumano
Dal transumano al postumano
Elon Musk apre le porte al postumano…
A luglio di quest’anno la Food and Drug Administration ha concesso alla società Neuralink del miliardario Elon Reeve Musk, l’ideatore delle automobili elettriche Tesla, una “designazione rivoluzionaria” del suo dispositivo consentendo al progetto di avanzare ulteriormente nelle fasi di test.
Ma di cosa stiamo parlando? Elon Musk lo ha svelato al pubblico qualche giorno fa: un prototipo funzionante di Neuralink, un impianto cranico in grado di comunicare con le cellule cerebrali.
Avete letto con attenzione? È stato presentato un microchip cerebrale come una cura rivoluzionaria per una serie di disturbi importanti (perdita di memoria, cecità, convulsioni, ictus e persino tossicodipendenza). Siamo di fronte purtroppo al preludio di un futuro dispotico da incubo!
Musk in persona ha mostrato un dispositivo funzionante, impiantato nel cervello di un povero maiale, ed ha esordito dicendo che era “davvero entusiasta di mostrarvi quello che abbiamo. Penso che vi lascerà a bocca aperta”.
La dimostrazione consisteva nel convincere una scrofa di nome Gertrude (con il chip cerebrale impiantato) a lasciare il suo recinto, a mangiare a comando, cioè quando lo ordinava Musk, e altre amenità simili. Ad un secondo maiale invece avevano rimosso il dispositivo cercando di dimostrare che un animale può vivere benissimo anche dopo averlo tolto, mentre il terzo animale non aveva alcun dispositivo, e quindi fungeva da controllo.
L’ultima versione del Neuralink ha le dimensioni di una “grande moneta” ma è abbastanza sottile da stare attaccato al cranio: “invisibile e tutto ciò che puoi vedere dopo è una minuscola cicatrice”, ha precisato Musk.
In effetti, potrei avere un Neuralink in questo momento e tu non lo sapresti – forse lo faccio
Elon Musk
La società spera di rendere il dispositivo accoppiabile con un’applicazione per smartphone tramite Bluetooth, per potenziali applicazioni mediche e persino per convogliare la musica direttamente nel cervello. Avete capito? Potremo ascoltare le canzoni di Sanremo direttamente da dentro l’encefalo.
Musk è dell’idea che sarà possibile installare l’impianto in meno di un’ora: “puoi entrare la mattina e lasciare l’ospedale nel pomeriggio, e senza anestesia generale”.
Gran bella idea, non c’è che dire.
Lo scopo della dimostrazione era accalappiare persone interessate: “Vogliamo che persone brave a risolvere problemi si uniscano all’azienda e ci aiutino a completare questo dispositivo, a prendersi cura degli animali, scrivere il software, creare i chip e produrre tutto”. E perché no, magari trovare anche qualche cavia umane pronta a farsi aprire il cranio per far evolvere la Scienza o solo per soldi! E forse non è un caso che utente scherzosamente, o forse no, ha risposto all’appello di Musk: “Se paghi il mio prestito studentesco e il mutuo, violerò le leggi sull’etica medica per far avanzare Neuralink. Posso essere comprato, parliamone”.
Il grosso problema è che il Sistema sta andando avanti con simili
esperimenti, anche perché il microchip è senza ombra di dubbio uno dei
tasselli chiave per il controllo globale.
Moltissimi film di fantascienza ci stanno programmando mentalmente, socialmente e antropologicamente ad un futuro nel quale uomini e macchine non solo convivono ma interagiscono fino a scambiare i propri ruoli: robot dall’aspetto umanoide e addirittura coscienze umane uploadate in macchine.
Hollywood (e per estensione anche la televisione) non è solo un colosso dell’intrattenimento: è la fucina di partenza dei cambiamenti socio-culturali della società. I film possono condizionare le masse e modificare la realtà!
Nella filmografia che anticipa quello che avverrà con precisione quasi millimetrica, l’elenco è infinito: da Metropolis del 1927 a Ultimatum alla Terra del 1951, Il mondo dei robot (1973), Tron, Blade Runner, Guerre Stellari, Alien, Elysium, Terminator, Robocop, Stra Trek, Io Robot, L’uomo bicentenario, Matrix, Ex Machina, Trascendence, Gost in the Shell, ecc. ecc.
Migliaia di film nei quali il futuro è sempre descritto e rappresentato come un nero periodo nel quale l’ingerenza delle macchine nella vita si fa sempre più pressante.
Le automazioni saranno così normali nella società, che l’uomo stesso sarà composto da pezzi meccanici. Gli organismi cibernetici sono sempre più una realtà, perché il confine che separa la specie umana dalle macchine sta per essere superato…
Tutto questo va sotto il nome Transumanesimo, una filosofia secondo la quale la tecnologia deve superare i limiti imposti dalla natura all’uomo, potenziandone le capacità fisiche e cognitive.
Se l’uomo quindi potrà superare i propri limiti grazie alle conoscenze cibernetiche, robotiche e all’Intelligenza Artificiale, teoricamente potremo arrivare al punto di dover ridefinire l’uomo e la Vita stessa.
Il transumano indica un essere umano tecnicamente incrementato, in transizione verso una nuova forma evolutiva, ma quale forma? Quella post-umana!
Il transumanesimo infatti conduce al postumano: una condizione che pone radicalmente in discussione il concetto di umano. Il postumano propone di contribuire a costruire un paradigma non antropocentrico, quindi non oltre l’uomo, ma DOPO l’uomo, per cui andranno rivisti anche certi dualismi: umano-non umano, biologico-tecnologico, ecc.
Ma quand’è che un uomo che trasforma e modifica il proprio corpo con protesi meccaniche non è più uomo? Dove sta il limite superato il quale si perde l’umanità e si diventa macchina?
Viceversa, un robot avente intelligenza artificiale e innesti biologici rimane sempre macchina o può un giorno essere riconosciuto come vivente?
Sono domande per noi apparentemente folli, ma tra qualche decennio ci dovremo convivere tutti, perché la Finestra di Overton si è spalancata, ed Elon Musk è certamente un ottimo rappresentante di questa distopia…
Fonte: effervescienza