Dopo un po' di giorni dovevo comprare un libro, entro nel
sito, guardo il prezzo
e vengo attirato da una serie di foto che cambiano continuamente su una
finestra a destra... guardo meglio... erano foto del modello di auto
che stavo cercando.
Inizialmente ho detto "wow, vediamo se c'è qualcosa di interessante"...
più tardi mi sono fatto un'altra domanda...
"come fanno a sapere che sto cercando proprio quel modello di auto?"
e vengo attirato da una serie di foto che cambiano continuamente su una
finestra a destra... guardo meglio... erano foto del modello di auto
che stavo cercando.
Inizialmente ho detto "wow, vediamo se c'è qualcosa di interessante"...
più tardi mi sono fatto un'altra domanda...
"come fanno a sapere che sto cercando proprio quel modello di auto?"
Sembra si chiami pubblicità comportamentale on line
Sabato,
15 dicembre 2012, sul canale di Repubblica tv, c'era un'interessante intervista a
Derrik De Kerckhove sul tema della privacy, dalla tracciabilità dei
percorsi di navigazione e della profilazione in
internet. Senza la profilazione delle
nostre preferenze in rete, sarebbe impossibile fare apparire la
pubblicità personalizzata.
I
social network sono sicuramente il tallone di Achille per i
nostri profili,
ma non sono gli unici strumenti tecnologici che permettono una
raccolta di dati che ci riguardano.
Il telepass, il bancomat, le carte di credito, ecc... sono in grado di raccogliere dati preziosissimi.
Il telepass, il bancomat, le carte di credito, ecc... sono in grado di raccogliere dati preziosissimi.
De
Kerckhove ha proposto di legiferare per mettere la
profilazione sotto il controllo dall'interessato e di renderlo
partecipe agli utili derivati dalla vendita dei suoi dati personali.
Questo è uno spot sulle tracce lasciate durante le navigazioni in rete e altre attività quotidiane... la nostra vita si trova interamente on-line e potrebbe essere usata contro di noi
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